Il DC8 di Montagna Longa

Storie di bombe e di missili

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  1. jollyroger88
     
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    Il 5 maggio 1972, l'aeromobile I-DIWB dell'Alitalia (un DC-8/43) iniziò il volo AZ 112 da Roma Fiumicino a Palermo Punta Raisi, decollando con 25 minuti di ritardo. Il comandante Bartoli Roberto era addetto alle radioassistenze, mentre il 1° Ufficiale, Dini Bruno, pilotava l'aeromobile; i tempi e le relative posizioni venivano estratti con esattezza dal registratore di Roma Controllo che disponeva del marcatempo, dispositivo non presente nel registratore di Palermo Approach.

    L'AZ 112 si mise in contatto con Palermo Approach alle 21:10 circa, dichiarando di trovarsi a 74 miglia nautiche dal VOR (installato su Monte Gradara, sopra il comune di Bogetto, con frequenza di 112,3 Mhz, 74 miglia a sud dell'aeroporto di Punta Raisi).

    Il volo venne autorizzato da Palermo App. al riporto di 5000 piedi sul radiofaro NDB con sigla PRS. Dopo un po' venne effettuata un'altra comunicazione dove si diceva "AZ 112 ... è sulla vostra verticale e lascia 5.000 e riporterà sottovento per la 25 sinistra".

    Successivamente, intorno alle ore 22:23-24 ora locale), l'aereo (proveniente da Ponente-lato Terrasini) urtò contro un crinale alto circa 935 metri e strisciò lungamente per terra con le ali, la fusoliera ed i quattro motori, fino a disintegrarsi nei successivi urti con gli spuntoni rocciosi della cresta: parte dei frammenti e dei corpi delle vittime rotolarono sulla montagna dal lato di Carini, da cui venne avvistato il violento incendio del kerosene fuoruscito dai serbatoi.

    Successivamente, alcuni testimoni dissero che videro l'aereo in fiamme prima dello schianto.

    Il processo venne concluso incolpando i piloti poiché non aderirono alle direttive dei controllori di volo.

    Questa la tesi ufficiale. Esiste un'altra versione dei fatti portata avanti da alcuni familiari delle vittime. Prima fra tutti la signora Maria Eleonora Fais, sorella di Angela Fais morta su quell'aereo, che è riuscita a trovare dopo molti anni il Rapporto del Vicequestore Giuseppe Peri in cui si dice che l'aereo in realtà sarebbe esploso con un attentato che lui addebita ad una alleanza trasversale di persone riconducibili alla mafia e ad una frangia eversiva di destra. Anche l'associazione nazionale piloti italiani (ANPAC) si è espressa a supporto dei piloti negando la possibilità di un errore per la loro lunga esperienza e perché sarebbe stata smentita la perizia tossicologica fatta a loro carico per dimostrare la loro "esclusiva" responsabilità. Altri problemi sono stati inoltre sollevati relativamente alla cattiva posizione dell'aeroporto di Punta Raisi. (Sul posizionamento dell'aeroporto vedi anche denunce fatte da Giuseppe Impastato)

    http://it.wikipedia.org/wiki/Alitalia_AZ_112
    http://montagna-longa.noblogs.org/

     
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  2. mau807
     
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    grazie jolli della citazione.
    Dico subito che ho sempre "saputo" l'incidente provocato da una errata
    procedura di avvicinamento fatta dai piloti.
    Quindi errore umano con qualche attenuante dovuta ad una intrinseca
    pericolosità dell'aeroporto ubicato a ridosso dei rilievi montuosi.

    Dell'incidente di Montagnalonga ho dei ricordi sparsi.
    Conosco questi dintorni da molti anni , quasi 50 anni ,
    pensa che che allora Punta Raisi dovevano ancora costruirlo.

    Ricordo in particolare le diatribe nate dopo l'incidente per incolpare
    l'organizzazione di un certo numero di deficienze dello scalo.
    Ho avuto a che fare con alcune delle persone responsabili delle radiassistenze
    che dopo l'incidente hanno passato un certo numero di guai.

    Sono andato a leggere quello che adesso c'è in rete.
    Un sacco di cose , la bomba?
    Ti assicuro che è la prima volta che ne sento parlare.

    Onestamente mi pare difficile , ma chissà tutto può essere.

    A margine.
    Bella la pagina di Wikipedia sull'incidente ! Conferma la mia opinione
    che wikipedia su molti argomenti è tutt'altro che obbiettiva.
    Sembra più una raccolta di gossip che una enciclopedia.
     
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  3. jollyroger88
     
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    il dc8 di montagnalonga e il dc9 di ustica sarebbero accomunati, secondo alcuni, da un destino comune: 2 bombe, piazzate x esplodere dopo l'atterraggio, abbattono invece i due aerei, a causa dei ritardi sull'orario di volo.
    sarebbero stati anche i 2 unici casi nella storia di questo tipo di attentato, e tutte e due sarebbero dovute esplodere nello stesso aeroporto.
     
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  4. mau807
     
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    Poi la storia salta fuori 30 anni dopo.

    Ricordo le polemiche del tempo, se solo ci fosse stato qualche sospetto o sintomo di bomba sarebbe stato tirato fuori per prima cosa dall'ANPAC e poi dall'ITAV e dal Ministero dei Trasporti.

    Aggiungo due cose:

    le radioassistenze ai tempi erano molto scadenti .
    La principale l'NDB che andava proprio male ,
    quando ne avevi bisogno , CB o perturbazioni indicava da tutte le parti.
    Il VOR era ai primordi, e in torre c'era il gonio che però quasi nessun pilota chiedeva ,
    quasi fosse vergogna chiedere un rilevamento.

    Poi specialmente i piloti esperti tendevano , incoraggiati anche dalla compagnia,
    ad abbreviare la procedura di avvicinamento, facendo molto spesso invece di uno strumentale un visual a tutti gli effetti.
     
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  5. jollyroger88
     
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    CITAZIONE (jollyroger88 @ 6/12/2007, 10:18)
    Successivamente, alcuni testimoni dissero che videro l'aereo in fiamme prima dello schianto.

    secondo me l'equivoco è nato da qui:
    i testimoni hanno PRIMA visto le fiamme nell'oscurità e DOPO ALCUNI SECONDI udito lo schianto, com'è giusto che sia, dato che la luce viaggia 3*10^8 m/s, mente il suono 3*10^2 m/s (e i testimoni erano a non meno di 1km dal punto di impatto)
    quindi sono giunti all'errata conclusione che l'aereo si sia incendiato prima di schiantarsi.

     
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  6. mau807
     
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    Molto sottile.

    Mi ha colpito una cosa.
    L'accenno alla perizia tossicologica che lascia intendere
    un non pieno possesso delle facoltà.
    Fatto che senza vedere la perizia ritengo completamente sbagliato.

    Ho conosciuto molti piloti ai quali piaceva qualche bicchierino di troppo
    o qualche buona bottiglia, ma nessuno che lo facesse quando doveva andare
    in volo. Quelli che lo facevano, probabilmente non ho fatto in tempo a conoscerli
    perchè ci avevano già lasciato le penne prima.
     
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  7. lucianosuper80
     
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    CITAZIONE (jollyroger88 @ 6/12/2007, 11:18)
    Il 5 maggio 1972, l'aeromobile I-DIWB dell'Alitalia (un DC-8/43) iniziò il volo AZ 112 da Roma Fiumicino a Palermo Punta Raisi, decollando con 25 minuti di ritardo. Il comandante Bartoli Roberto era addetto alle radioassistenze, mentre il 1° Ufficiale, Dini Bruno, pilotava l'aeromobile; i tempi e le relative posizioni venivano estratti con esattezza dal registratore di Roma Controllo che disponeva del marcatempo, dispositivo non presente nel registratore di Palermo Approach.

    L'AZ 112 si mise in contatto con Palermo Approach alle 21:10 circa, dichiarando di trovarsi a 74 miglia nautiche dal VOR (installato su Monte Gradara, sopra il comune di Bogetto, con frequenza di 112,3 Mhz, 74 miglia a sud dell'aeroporto di Punta Raisi).

    Il volo venne autorizzato da Palermo App. al riporto di 5000 piedi sul radiofaro NDB con sigla PRS. Dopo un po' venne effettuata un'altra comunicazione dove si diceva "AZ 112 ... è sulla vostra verticale e lascia 5.000 e riporterà sottovento per la 25 sinistra".

    Successivamente, intorno alle ore 22:23-24 ora locale), l'aereo (proveniente da Ponente-lato Terrasini) urtò contro un crinale alto circa 935 metri e strisciò lungamente per terra con le ali, la fusoliera ed i quattro motori, fino a disintegrarsi nei successivi urti con gli spuntoni rocciosi della cresta: parte dei frammenti e dei corpi delle vittime rotolarono sulla montagna dal lato di Carini, da cui venne avvistato il violento incendio del kerosene fuoruscito dai serbatoi.

    Successivamente, alcuni testimoni dissero che videro l'aereo in fiamme prima dello schianto.

    Il processo venne concluso incolpando i piloti poiché non aderirono alle direttive dei controllori di volo.

    Questa la tesi ufficiale. Esiste un'altra versione dei fatti portata avanti da alcuni familiari delle vittime. Prima fra tutti la signora Maria Eleonora Fais, sorella di Angela Fais morta su quell'aereo, che è riuscita a trovare dopo molti anni il Rapporto del Vicequestore Giuseppe Peri in cui si dice che l'aereo in realtà sarebbe esploso con un attentato che lui addebita ad una alleanza trasversale di persone riconducibili alla mafia e ad una frangia eversiva di destra. Anche l'associazione nazionale piloti italiani (ANPAC) si è espressa a supporto dei piloti negando la possibilità di un errore per la loro lunga esperienza e perché sarebbe stata smentita la perizia tossicologica fatta a loro carico per dimostrare la loro "esclusiva" responsabilità. Altri problemi sono stati inoltre sollevati relativamente alla cattiva posizione dell'aeroporto di Punta Raisi. (Sul posizionamento dell'aeroporto vedi anche denunce fatte da Giuseppe Impastato)

    http://it.wikipedia.org/wiki/Alitalia_AZ_112
    http://montagna-longa.noblogs.org/

    Date un'occhiata quì, ci sono ulteriori informazioni sul disastro aereo di Montagna Longa:

    http://www.montagnalonga.it/Atti_Parlament...rlamentari.html
     
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  8. jollyroger88
     
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    ricorre oggi l'anniversario di questa tremenda sciagura, ne approfitto per dedicare un pensiero alle vittime
    JR
     
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7 replies since 6/12/2007, 10:18   724 views
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