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gifini60.
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Da circa un anno si è rifugiato in Italia Jalloud,massimo collaboratore di Gheddafi dal 1970 al 1993.Nessuno meglio di lui può raccontarci i retroscena di tante misteriose vicende che hanno coinvolto il nostro paese negli "anni di piombo",Ustica innanzitutto.Mi pare che nessuno dei giudici coinvolti nella nuova inchiesta scaturita dalle parole di Cossiga,abbia finora sentito la necessità di sentire la sua versione dei fatti.Eppure si tratta di un'occasione unica, in quanto al suddetto sodale di Gheddafi non converrebbe rifiutarsi di raccontare la verità, considerando che a Tripoli lo aspetta la forca ! . -
aamedeo.
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La Libia ha sempre sostenuto che erano gli americani a voler fare fuori Gheddafi, cosa dimostratasi del tutto fasulla.
Se invece dovesse raccontare che si trattava di un attentato organizzato dalla Libia, non gli converrebbe proprio, perche' eviterebbe la forca in Libia per beccarsi trenta anni di galera in Italia.
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gifini60.
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L'occasione di sentire la versione di Jalloud è unica.Serve un "pentito" per uscire dalla situazione di stallo in cui versa la vicenda di Ustica.Le numerose perizie tecniche susseguitisi in vent'anni non ci non ci hanno dato una certezza.Temo che rivisitare le carte non serva a molto,troppi depistaggi,troppi errori,troppe ambiguità anche a livello politico. Bisogna che chi sa parli e penso che Jalloud possa essere convinto a farlo,considerando la sua posizione.Mi domando solo perchè nessuno ci abbia pensato.Dopotutto il terrorismo è stato vinto grazie all'apporto dei pentiti e molti boss mafiosi stanno dietro le sbarre per lo stesso motivo. . -
Adler81.
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In effetti sarebbe il caso di sentirlo, chiarirebbe senz'altro diversi aspetti, dal famoso volo vip a che fine abbia fatto il corpo di Ezzedin Khalil fino ai rottami del MiG, o almeno quelli che sarebbero stati restituiti. Cmq, visto dove é stato portato dopo che ha lasciato la Libia, ovvero a Capo Marrargiu, probabile che lo abbiano già in quell'occasione istruito su cosa non debba mai parlare... .